mercoledì 29 giugno 2011

il castello di San Severo


In San Severo (Fg) fino al 1750 erano ancora visibili fuori dal piano di  campagna i ruderi della porta detta “castello” per via delle torri circolari presenti ai quattro spigoli della costruzione che si ergeva da un profondo fossato.
Porta Castello era una costruzione , dalla pianta quasi quadrata  con lati lunghi m.23 circa , che sorgeva a cavallo delle mura urbiche, interrompendone il circuito  per cui delle quattro torri angolari due risultavano all’esterno verso Torremaggiore mentre le altre due, ancora oggi visibili sotto il livello stradale, cadevano all’interno della città.
La parte ancora esistente di porta castello si può vedere dopo essere discesi attraverso scalinate all’interno di proprietà private. Le mura esterne della costruzione sono quasi totalmente interrate e pertanto non visibili fatta eccezione per un lungo tratto a scarpa che forma una delle pareti di una cantina di privati con scalinata di accesso da Piazza Castello.
 Della vecchia costruzione, sotto il piano stradale, sono visibili i corpi di guardia con volte di pietra con camini, celle , feritoie, finestre verso il fossato e scale per raggiungere degli ambienti sottostanti oggi non raggiungibili per essere stati colmati da macerie. E’ presente anche una cisterna per la raccolta delle acque piovane e scala in blocchi di pietra per collegare i livelli di accesso alla porta con la città ad una quota più alta.
Di un certo interesse è poi la tecnica costruttiva dei muri interni che appaiono simili alle mura del castello di Lucera; la muratura è in prevalenza realizzata in mattoni di terracotta alternati a ciottoloni di fiume con cantonali in pietra calcarea.
 Un tratto esterno della torre circolare detta “pozzo della regina” ad angolo tra vico Regina e piazza N. Tondi è visibile attraverso una sbrecciatura di un muro perimetrale. La presenza di questa torre è riportata nel Teatro topografico della Capitanata dello storico locale Matteo Fraccacreta. In questo testo la torre era ricordata come Pozzo della Regina, per la presenza di acqua nel suo fondo.
Il piano interrato oggi visibile corrispondeva al livello del fossato che circondava la costruzione e tale ipotesi è ampiamente suffragata dalla presenza di  finestre e di feritoie aperte sui muri perimetrali. Alcune scale sono state realizzate all’interno dei muri, ma le uscite verso il piano terra sono state bloccate per il diverso uso dato ai locali oggi a pianoterra.
Porta Castello di San Severo per le sue caratteristiche costruttive non si discosta dai castelli di Dragonara e Serracapriola.
presa d'aria e di luce al piano sotterraneo invaso dall'acqua

Parte terminale del vico senza uscita, residuo dell'antico cortile del castello

antico finestrino del castello

vecchio forno in mattoni, privo della calotta anteriore 

planimetria redatta dall'arch. G. di Capua.E' visibile il mercato coperto costruito nel l936 su progetto dell'ing. A. Gervasio
1996- un'apertura è stata ricavata nel passato nella muratura del castello.

Aperture, oggi murate, che un tempo conducevano al fossato

Un tratto visibile della torre della Regina



Ricostruzione di piazza san Giovanni al tempo del castello

planimetria redatta dall'ing. Salvatore Caruso nel 1892.
I cerchi numerati indicano le fosse granarie

Progetto di viabilità redatto dall'ing. Salvatore Caruso nel 1892.
Nel progetto si prevedeva il taglio di parte di casa Tondi.

Primo piano di casa Tondi con ipotesi di taglio della parte di casa su largo Castello



prima ricostruzione nel 1996 (G. di Capua) della pianta del castello con l'indicazione delle fabbriche circostanti

(G. di Capua) ubicazione precisa del castello e ipotetico tracciato delle mura

5 commenti:

  1. Non sapevo di questo tuo blog: molto interessante, come sempre. Me lo "centellinerò"!

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    1. ciao Concetta, più che un blog,lo considero una sorta di confessionale in cui riversare quello che ricordo.
      Un abbraccio,Giovanni

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  2. Pazzesco... Sono passati 20 anni da quei rilievi e quegli studi interessanti!
    Paola

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    1. ciao Paola, non sembra vero nenche a me. Penso con terrore ai prossimi vent'anni.
      un saluto affettuoso,
      Giovanni

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  3. Pazzesco... Sono passati 20 anni da quei rilievi e quegli studi interessanti!
    Paola

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