giovedì 4 giugno 2015

SPIGOLATURE URBANISTICHE

05 novembre 2014
Dopo circa 23 anni dalla  sollecitazione (  pena la diffida) da parte della Regione Puglia a dotarsi di un nuovo piano regolatore, San Severo adotta il suo nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale). Il nuovo strumento urbanistico gira tra gli addetti ai lavori  praticamente in forma digitale. Infatti chi desideri  stampare in forma cartacea le tavole dovrà prevedere di spendere una fortuna. Un primo esame degli elaborati mostra  un piano talmente pletorico che,  addentrandosi in temi lontani dalle esigenze del normale cittadino finisce per perdere di vista la realtà. Non parliamo poi delle norme tecniche di attuazione. Non sono l'ultimo arrivato, ma, se dovessi redigere un progetto secondo il nuovo PUG, non saprei veramente da dove partire.
Ecco, il PUG pare creato apposta per creare incomprensioni di tipo procedurale oltre che come detto, applicative. Il tutto alla faccia della trasparenza e delle semplificazioni da sempre sbandierate ma mai messe in opera.
In epoca digitale è facile verificare quanto detto.
In molte città e paesi dell'Emilia Romagna , del Veneto.. del Nord, insomma, basta cliccare sul piano regolatore locale. Viene fuori una planimetria. Clicchi sopra una unità immobiliare specificando la richiesta :
ristrutturazione, restauro, manutenzione straordinaria... In base a quello che si può fare scarichi il modello della domanda e procedi.
Veniamo a noi.
Scarico il grafico relativo al centro storico e, osservando attentamente l'elaborato, non posso fare a meno di notare parecchie inesattezze. Innanzitutto della definizione delle destinazioni d'uso attribuite ai fabbricati.
Palazzo, palazzotto plurifamiliare, casa d'aggregazione ecc..
Quasi tutti i cosidetti "Palazzi " di San Severo hanno un un androne comune con scala che si sdoppia per dare l'accesso a due unità immobiliari separate: allora vanno considerati "Palazzotti plurifamiliari"? Visto che per il "Palazzo" non è stato fissato il numero di utenze nè di superficie minima diventa cosa ardua distinguerlo dal "Palazzotto Plurifamiliare". Insomma, i criteri seguiti per attribuire le destinazioni d'uso non sono il massimo della chiarezza. Fa poi sorridere la normativa di attuazione che  segue, particolarmente ferrea e rigorosa nel rispetto e e nella intoccabilità delle partiture architettoniche, esterne e interne , dell'edificio.
L'elaborato grafico , dopo un attento confronto, è lo stesso elaborato venti anni fa dallo studio Benevolo da cui si differisce per l'aggiornamento dei nomi degli attuali estensori. In venti anni la realtà del centro storico è mutata ma tali mutazioni non sono state affatto registrate nel nuovo PUG. Incuria o dimenticanza? Ma qualcuno degli estensori del PUG è stato informato degli sventramenti, delle demolizioni totali eseguite nel centro storico negli scorsi anni in modo da evitare la redazione di elaborati non esatti e pertanto inutili ai fini pratici.